Fondo Maria Colao

Il Fondo Maria Colao è un fondo archivistico che raccoglie documenti e materiali legati alla storica attività della Galleria Primo Piano di Roma. Dal 2009 è conservato presso la Fondazione Connecting Cultures a Milano che ha provveduto a inventariarlo e archiviarlo. 
Il Fondo include una vasta gamma di materiali tra cui fotografie, cataloghi, corrispondenza, inviti che documentano il lavoro di Maria Colao e il ruolo significativo che la sua galleria ha ricoperto nella promozione e diffusione dell’arte contemporanea in Italia. Connecting Cultures è impegnata nella valorizzazione del Fondo attraverso attività di catalogazione, studio e ricerca sui materiali per garantirne l’accessibilità e la consultazione.

La storia della galleria Primo Piano di Roma
1972 - 2003

Nel 1972, Maria Colao inaugura uno spazio espositivo in via Vittoria, a Roma, con una mostra personale dedicata a Carlo Lorenzetti. I primi anni sono segnati da un forte legame con la scena contemporanea italiana, come dimostrano le esposizioni di artisti quali Nicola Carrino, Teodosio Magnoni e Marco Gastini. Ma ben presto lo sguardo si allarga oltre i confini nazionali, puntando su autori internazionali della scena concettuale e minimalista, molti dei quali esposti per la prima volta in Italia. Tra questi, nomi come Mel Bochner, Sol LeWitt, Fred Sandback, Peter Loew e Ad Dekkers.

Il 1983 segna una svolta: la galleria si trasferisce in via Panisperna 203, in uno spazio raccolto e suggestivo. L’ambiente principale è una piccola stanza illuminata da una singola finestra, mentre un’intera sezione è dedicata ai libri – la seconda grande passione di Maria Colao. Se già in via Vittoria era presente una selezione editoriale, è in via Panisperna che la libreria acquista un'identità autonoma, diventando un punto di riferimento per l’editoria d’arte contemporanea. Volumi nuovi e rari, spesso scovati tra fiere internazionali, librerie straniere, studi di artisti e contatti personali. Con il tempo, Primo Piano si afferma come una delle librerie d’arte contemporanea più ricche e specializzate di Roma, anche se, paradossalmente, poco conosciuta tra i più giovani. Una discrezione che ha sempre fatto parte dell’identità del luogo, ma che Maria viveva con rammarico. Non trovava nei ragazzi lo stesso trasporto per l’arte che aveva segnato la sua vita e, col passare degli anni, faticava a riconoscersi in un mondo dell’arte sempre più dominato dal mercato e da logiche effimere.

Il suo carattere, spesso descritto come schivo o spigoloso, era in realtà il segno di un’integrità rara. Questo spirito libero e coerente le ha guadagnato il rispetto di molti, anche all’estero. Non si è mai considerata una mercante, ma una vera gallerista, nel senso più profondo del termine.

Tra gli anni ’80 e ’90, porta a Roma artisti di fama internazionale come Carl Andre (1984) e Roman Opalka (1986), ma è con Lawrence Weiner, Robert Barry e John Baldessari che instaura un legame più profondo e personale. Con loro – così come con altri protagonisti della scena americana – nasce una rete di amicizie costruita nel corso di numerosi viaggi: tra i quali Seth Siegelaub, galleriste come Ileana Sonnabend, artisti come Mel Bochner e lo stesso Weiner.

Negli anni ’90 si distingue per un’intuizione lungimirante, promuovendo giovani talenti destinati al successo internazionale come Julian Opie e Graham Gussin. Dà spazio anche a figure di culto come i coniugi Becher, Ana Mendieta, Gordon Matta Clark e Hanne Darboven.

Fino agli ultimi anni di attività, Maria Colao continua a sostenere con entusiasmo nuove voci della scena artistica, da Cesare Pietroiusti, Luca Vitone a Ceal Floyer, Olaf Nicolai e Maria Eichhorn. Sempre guidata da un gusto personale e autentico, sceglie di esporre solo ciò che la appassiona, senza cedere alle dinamiche commerciali del sistema.

Maria Colao si spegne nel 2003, lasciando un’eredità fatta di visione, rigore e passione. Primo Piano rimane ancora oggi un luogo unico nel panorama culturale romano, dove l’arte e il libro convivono con pari dignità, custodendo la memoria di una donna che ha saputo dare voce alle avanguardie, spesso prima che il mondo se ne accorgesse.

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    2021 COLLABORAZIONI

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