Biblioteca
La Biblioteca della Fondazione Connecting Cultures è un centro di documentazione nell’ambito delle arti visive, concepito come uno spazio di studio, approfondimento e ricerca a disposizione di studiosi, artisti, curatori, studenti e appassionati. La Biblioteca è aperta a chi desidera svolgere attività di ricerca o approfondire tematiche legate ai materiali presenti nella collezione. Per garantire un servizio attento e personalizzato, la consultazione è possibile su appuntamento.
Il fondo librario della biblioteca – circa 6.000 volumi in costante aggiornamento - comprende un'ampia selezione di libri, cataloghi di mostre, monografie di artisti, saggi critici, riviste specializzate, materiali teorici e pubblicazioni, con un'attenzione particolare alle pratiche artistiche contemporanee, alla curatela, alle politiche culturali e ai linguaggi visivi dalla metà degli anni ‘60 del secolo scorso.
Più che una semplice raccolta di libri, la biblioteca si configura come un luogo vivo, in dialogo costante con la pratica artistica e la riflessione critica, contribuendo alla diffusione della conoscenza e alla promozione della cultura contemporanea.
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Focus tematici
Arte nella sfera pubblica e Arte partecipata Pratiche artistiche, performance e azioni, riflessioni sul tema della curatela nella sfera pubblica e basate sul coinvolgimento attivo di comunità e partecipanti, incentrate sul processo e sull’interazione.
Arte pubblica e rigenerazione urbana Interventi artistici nello spazio urbano, progetti site-specific e percorsi di trasformazione culturale del territorio.
Intercultura, dialogo e confronto sociale Arte come strumento di dialogo tra culture, per una migliore comprensione dell’identità propria e altrui, attraverso i linguaggi della cultura visiva e della creatività.
Ecologia Riflessioni sul rapporto tra arte, ambiente e pratiche sostenibili, con focus su cambiamento climatico ed etica ecologica.
Architettura Pubblicazioni su spazio, paesaggio, progettazione sostenibile e sul dialogo tra architettura contemporanea e pratiche artistiche.
Fotografia, videoarte e nuovi media Testi sulle pratiche artistiche legate alla fotografia contemporanea.
Moda Libri che esplorano la moda come linguaggio tra arte, design, antropologia e approcci ecosostenibili.
Pubblicazioni istituzionali Materiali prodotti dalla Fondazione: libri, cataloghi, atti di convegni, ricerche e progetti editoriali.
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The Palestinians
Un giovanissimo Jonathan Dimbleby, giornalista televisivo di fama mondiale, insieme al fotografo di guerra Don McCullin, presentano un ritratto profondamente commovente e onesto della difficile situazione del popolo palestinese da quasi 50 anni. L'immagine sulla copertina e il commento di apertura di Dimbleby dicono tutto: "Alcuni palestinesi troveranno eroica l'immagine sulla copertina di questo libro. Io la trovo tragica. Il vecchio era un bambino quando la Dichiarazione Balfour sancì il futuro del sionismo in Palestina, e negli ultimi trent'anni ha vissuto in un campo profughi. È orgoglioso di suo nipote che porta il fucile, ormai diritto di nascita dei palestinesi, e si aspetta che presto si unisca ai fedayeen per combattere Israele. E lui lo farà, se non con un fucile, con una bomba. I soldati israeliani cercheranno di ucciderlo. Se ci riusciranno, cosa non improbabile, riferiranno che un altro “terrorista” è stato eliminato. E l'OLP annuncerà che è nato un altro “martire”.
Architettura dell'occupazione. Spazio politico e controllo territoriale in Palestina e Israele
Muovendosi tra gli spazi sotterranei e gli insediamenti, fino al cielo militarizzato sopra Gaza e la Cisgiordania, Eyal Weizman analizza come il paesaggio, plasmato dai processi paralleli di costruzione e distruzione, diventa non solo immagine, ma strumento del potere; non solo teatro di guerra, ma arma per combatterla.
Paesaggi migratori. Cultura e identità nell’epoca postcoloniale
In questo volume Iain Chambers analizza come le migrazioni trasformano le identità culturali e i paesaggi sociali nell’era postcoloniale. Quando lʻincontro tra culture, storie, religioni e lingue diverse emerge al centro della nostra vita quotidiana, la "ragione" occidentale deve ripensare i propri punti di riferimento, le proprie fondamenta.

